L'amore è dolce come lo zucchero filato


Oggi un quesito mi riempie la mente: dovrei scrivere amore o Amore? Come dovrei scrivere l'iniziale: minuscola o maiuscola? Giornali, riviste, televisione, rubriche, radio e quant'altro si dilettano a parlare di quest'argomento. In pratica dovunque si vada c'è sempre qualcuno che ne parla, a proposito o a sproposito. Gli “esperti d'amore” si contano a centinaia, studiati o “fai da te” che siano. Tutti costoro, da veri consulenti in materia, spiegano come gestire sentimenti, relazioni, tradimenti e, soprattutto, fallimenti. Ho letto tanto in proposito, ho ascoltato altrettanto, eppure non sono mai giunta ad alcuna conclusione.

Si dice spesso che ogni caso fa storia a sé, che le storie sono sempre e comunque diverse, perché le persone lo sono. Certo. Ovvio! Addirittura banale come risposta, per non dire inconcludente. Insomma, quasi a dire: non esiste una risposta, perché non c'è n'è una che vada bene per tutti e per tutte le situazioni.

Anch'io, con il tempo, sono cambiata. Mi hanno cambiato le persone, le storie, le esperienze. Soprattutto mi hanno trasformata i dolori, costringendomi a sotterrare la mia fragilità, per paura che venisse una volta ancora offesa, ferita e umiliata. Eppure, nonostante tutto quello che è il mio vissuto, non l'ho smarrita. Perché non si può perdere qualcosa che fa parte di noi, possiamo solo celarla, metterla al sicuro. Possiamo tenerla, come fosse un tesoro, in un luogo segreto e così proteggerla dai furfanti. Tuttavia, per quanto mi sforzi e faccia, c'è qualcuno che ancora l'avverte, la vede, l'apprezza e, infine, la cerca. É divertente vedere come, a seconda dello stato d'animo, si sposino le teorie più assurde o le più banali, le più ovvie e scontate, così come le più impensabili.

Certo, io non sono nessuno per teorizzare in proposito. Posso solo voltarmi indietro e, dopo aver allineato e messo in fila tutti i miei errori, osservare ciò che è stato. Le persone che ho incrociato nel mio cammino, gli amori che mi hanno colorato la vita, che mi hanno scaldato il cuore come quelli che hanno imbiancato le mie giornate, coprendole di una silenziosa coltre di gelida neve.

Posso solo abbandonarmi ai ricordi e tornare a gioire dei momenti belli, delle risate cristalline, delle corse a piedi nudi sulla spiaggia resa umida e fredda dalla notte e dei baci e delle carezze scambiati al suono della risacca del mare. Posso chiudere gli occhi e risentire ognuna di quelle carezze o di quei baci. Una dolcezza che ancora oggi arriva fino in fondo all'anima. Poi, ci sono tante piccole cose che ogni giorno sembrano aspettarmi e rievocare la presenza di chi é passato nella mia vita e che, sempre, ha lasciato un segno, perché le persone sensibili lasciano in noi segni indelebili.

Un profumo, il titolo di un giornale o un'auto che sfreccia davanti a me. Un caffè dolce e caldo sorseggiato di fretta in un autogrill o un treno che parte in una stazione ferroviaria. Una musica in sottofondo, un libro, una penna. Si tratta di piccole cose banali di tutti i giorni, che a volte si conficcano nel cuore come una spina, fino a togliere il respiro. Altre volte, invece, fanno sorridere. Altre ancora riescono, nonostante il tempo, a scaldare ancora il cuore. In particola ciò m'accade quando da un vestito, dall'interno di una tasca, riappare uno di questi oggetti del tempo passato, all'improvviso e inatteso.

A dire il vero, gli amori finiti mi tornano in mente solo talvolta, raramente, quando sono triste, quando voglio farmi del male, quando mi sento sola. Allora risento le loro voci, rivedo gli sguardi, a volte avverto persino la mancanza di ciò che non è più, ma tutto questo dura sempre solo pochi istanti. Insomma, nello stesso modo in cui questi fantasmi del passato tornano, poi se ne vanno, scivolando via dolcemente. Piano, piano si dissolvono davanti ai miei occhi, lasciando solo un velo di tristezza e malinconia.

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